Alimentazione Naturale

Le verità sul Pet Food

“Le crocchette sono un cibo completo e l’unico che il cane dovrebbe mangiare”.
“Il cane dovrebbe mangiare lo stesso cibo per tutta la sua vita”.

Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Quante volte, anche in tv, vediamo spot nei quali si indica un prodotto industriale come l’unico così tanto equilibrato in termini di nutrienti, e senza il quale non potremmo mai esser sicuri di nutrire un cane alla perfezione?

La domanda che in realtà dovremmo porci è: mangiare per tutta la vita del cibo industriale può portare benefici in termini di salute? Se noi umani mangiassimo tutta la vita cibo in scatola, alimentandoci esclusivamente con cibo cotto ad altissime temperature, stra lavorato, addizionato, e magari con coloranti può farci bene nel lungo tempo?

La risposta è molto semplice. Quindi facciamo un passo indietro e proviamo a capire il perché il Pet Food in commercio è quello sempre più consigliato (anche se questa tendenza fortunatamente sta cambiando).

Com’è nato il Pet Food

L’industria del Pet Food è nata nel 19° secolo, in piena rivoluzione industriale, quando le famiglie iniziarono ad accudire i cani e i gatti come dei veri e proprio animali da compagnia. La rivoluzione industriale ha portato ad un periodo florido per la classe media, che poteva concedersi anche dei lussi e del tempo libero.

In questa cornice storica James Pratt, un venditore di parafulmini statunitense, ebbe un’intuizione che gli portò veramente tanta fortuna. Nel 1860 si stava recando a Londra e fu proprio al porto che notò i membri dell’equipaggio della nave lanciare dei residui della loro scorte alimentari , per lo più biscotti, sul molo e una gran quantità di cani che non aspettavano altro che quel momento per poter divorare il tutto.

Questo episodio portò Pratt a ideare un pasto semplice e già pronto per gli animali da compagnia, sviluppando la Meat Fibrine Dog Cake, un preparato simile a un biscotto di barbabietola rossa, verdure, cereali e manzo di scarsa qualità, che diceva, «era in grado di soddisfare tutte le esigenze nutrizionali dei cani».

Con la sua pubblicità si rivolse a un pubblico d’élite e utilizzò sempre nuove tecniche di marketing come i cartelloni pubblicitari. In più, grazie ad un suo dipendente, Charles Cruft, iniziò ad organizzare dei concorsi di bellezza per cani, nei quali faceva conoscere i propri prodotti anche per la loro praticità nel somministrarli. Iniziò, per cui, a sponsorizzare gli eventi in riviste specializzate, e a far conoscere il proprio prodotto ad allevatori e veterinari.

1918: carne in scatola

Dopo la prima guerra mondiale automobili e trattori diminuirono drasticamente l’uso dei cavalli. PM Chanel pensò quindi di acquistare carne di cavallo a basso costo per creare il primo cibo in scatola per cani. Chanel sponsorizzò il suo prodotto come se contenesse la miglior carne magra, rossa e super controllata.

1941: cibo secco

Nella seconda guerra mondiale tutto il metallo disponibile fu inviato per lo sforzo bellico, per cui non era più possibile realizzare le lattine di cibo per cani. Le aziende quindi si organizzarono diversamente e scoprirono che utilizzando sottoprodotti dei produttori di cereali potevano creare un cibo a lunga conservazione che poteva essere venduto in sacchetti. La capacità di creare un cibo secco ed economico con un margine di profitto elevato iniziò ad attrarre molti grandi aziende verso l’industria del cibo per animali domestici.

Alle aziende di cibo per animali ci sono voluti solo circa 45 anni per convincere i custodi di animali che il petfood industriale è l’unico cibo che il loro animale domestico dovrebbe mangiare!

Pet Food per comodità o salute?

Il pet food è sicuramente più comodo in termini di somministrazione e se acquistiamo in discount è anche notevolmente economico, ma a cosa si sta andando contro?

Se si pensa a quanto sono frequenti ora casi di infiammazioni croniche della pelle, disbiosi, malassorbimento, degenerazione epatica, infiammazioni dell’apparato urinario, malattie degenerative e tumori, e prendendo in considerazione che il cambiamento più eclatante nella vita dell’animale domestico, nel corso degli anni, riguarda proprio l’alimentazione, direi che è necessaria una profonda riflessione.

Se non riusciamo a offrire un’alimentazione naturale, dovremmo almeno cercare di:

  • Imparare a leggere le etichette per scegliere il prodotto meno peggio
  • Evitare di acquistare nei discount prodotti a basso costo ma scadenti
  • Cercare di variare prodotto e tipologia di fonte proteica
  • Scegliere un prodotto che abbia cereali senza glutine
  • Cercare di offrire all’animale settimanalmente almeno qualche pasto naturale
  • Aggiungere alla ciotola una piccola quantità di verdure fresche di stagione, insieme a alghe e un buon olio di salmone, ricco di acidi grassi essenziali
  • Offrire a metà giornata dei spuntini vegetali, come mela/pera/carota/finocchio e se tollerato dello yogurt
  • Aggiungere periodicamente un’integrazione di probiotici per aiutare il microbiota intestinale

Se vuoi posso aiutarti a scegliere le strategie giuste per offrire un’alimentazione sana al tuo animale domestico. Contattami per una consulenza!

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